L'abbraccio è uno dei dipinti più famosi di Egon Schiele. Conosciuto anche con il titolo de Gli amanti, la dualità dell’opera non sta solo nel titolo: i due corpi ritratti nell’opera si stringono infatti con passione e allo stesso tempo con dolore e malinconia. Lo spettatore coglie i due amanti nel momento più intimo della loro relazione: un abbraccio passionale governato dal sentimento di amore e dalla paura di perdersi. Lo spettatore si intromette all’interno della sfera privata della giovane coppia.
Per Schiele l’intimità non è solo rappresentazione di un’unione fisica, ma soprattutto della connessione umana. La passione traspare dall’armonia che i due corpi emanano. Indicatore di questo aspetto è l’azione delle mani: strette fortemente e allo stesso tempo dolcemente appoggiate l’una sul corpo dell’altro.
Datato 1917, questo dipinto presenta una visione dall’alto sui corpi congiunti di due amanti. Il punto di vista rende lo spettatore quasi un “guardone”, poiché l’occhio viene incitato a spiare il momento d’intimità. I due amanti sono collocati l’uno affianco all’altra, i loro corpi nudi si uniscono in un abbraccio che trasmette allo stesso tempo dolcezza e passione.
La giovane donna è rappresentata frontalmente, il compagno invece è di spalle. La curiosità dello spettatore viene stimolata dal fatto che non è possibile dare un volto definito a questi personaggi. I volti non sono rappresentati in modo netto e sono visibili solo alcuni tratti sfuggenti. A parlare al posto degli occhi degli amanti sono i loro corpi, che esprimono un connubio tra malinconia e felicità.
L’anatomia dei muscoli raffigura un misto di morbidezza e di forza, indice dello stato d’animo della coppia: la forte passione e la forte paura di perdere l’amore della vita. La giovane donna incarna per il suo amante la sicurezza. Le linee sono taglienti, affilate e penetranti, secondo lo stile che caratterizza le opere di Schiele. Questa linea così graffiante provoca un senso di tormento e di dolore esistenziale. Anche l’anatomia dei corpi riflette questo stato d’animo, come si può notare dalla tensione muscolare e dalla schiena magra e spigolosa dell’uomo.
I colori dell’incarnato ricordano una fisicità trascurata: tocchi di giallo, di bianco, di verde, di marrone e di rosa che rimandano all’immagine di un corpo estremamente magro. La parte superiore dei due corpi è congiunta, mentre quella inferiore, a partire dal ventre, segue un movimento di progressivo allontanamento. Questo dettagli trasmette il senso di paura di una separazione forzata o di una perdita. La vicinanza dei due volti ricorda alla lontana quella dei protagonisti de Il bacio di Gustav Klimt.
Entrambi esponenti del movimento di Secessione viennese, Schiele e Klimt hanno voluto instaurare un dialogo diretto con lo spettatore attraverso la fisicità di una coppia di amanti.