Les Casseurs de pierres

  • Gustave Courbet
  • Dipinto
  • Colore ad olio
  • 1,65 x 2,57 m

Gli spaccapietre (Les Casseurs de pierres) era un dipinto a olio su tela (159x259 cm) realizzato nel 1849 da Gustave Courbet. L'opera finì distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale.

Secondo le memorie di Courbet, la scena dipinta è stata vissuta dall'autore mentre si recava al Castello di Saint-Denis. Lungo il bordo strada, Courbet vide per dipingere vide nei due operai al bordo della strada, una perfetta descrizione della miseria. L'autore quindi chiese ai due lavoratori di posare per il dipinto. Gli spaccapietre fece parte di un gruppo di altre tre opere presentate nel 1850-51 insieme ad altri due dipinti: Funerale ad Ornans e I contadini di Flagey tornano dalla fiera. Fu nuovamente esposto nel 1857 e acquistato da Laurent-Richard. Nel 1871 dal proprietario fu venduto poi al signor Binard e alla sua morte passò nel 1909 alla Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda. Secondo la documentazione storica Gli Spaccapietre di Gustave Courbet fu distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale nel bombardamento del 1945.

Gli spaccapietre raffigura con crudo realismo un vecchio operaio mentre spacca le pietre a colpi di martello, così da ricavarne pietrisco, aiutato da un garzone che regge una pesante cesta di ciottoli già lavorati. Dei due uomini, quello più giovane, a sinistra, è raffigurato di tergo, mentre quello più anziano è genuflesso ed è raffigurato di profilo. Le due figure si stagliano nitide su un aspro paesaggio montano che si distribuisce uniformemente per tutto lo sfondo, venendo interrotto solo da uno scorcio del cielo, in alto a destra. La povertà dei due uomini, oltre che materiale (rimanendo fedele ai canoni del Realismo, Courbet indaga fino in fondo le due figure, ritraendone le calze bucate, il panciotto lacerato, gli zoccoli consunti, le toppe sulle maniche della camicia), è anche psicologica: il vegliardo, infatti, presenta un volto inespressivo, che testimonia la consapevolezza dell'ineluttabilità del loro destino, che condanna entrambi a spaccare pietre per tutta la vita.

Courbet, con l'esecuzione de Gli spaccapietre, intendeva realizzare un'opera di denuncia sociale della fatica del lavoro, introducendo nello scenario artistico francese temi come la povertà, la precarietà della vita, e soggetti fino a quel momento considerati indegni di raffigurazione; per questo motivo, il dipinto suscitò aspre polemiche da parte del pubblico.[3] Ad esser criticati non furono solo l'inserimento di documenti etnografici nel campo dell'arte e la natura spiccatamente polemica dello stile di Courbet, bensì anche i canoni estetici dell'opera, la cui aderenza al vero trascurava le esigenze del decoro: non vi è infatti né una simmetria tra le due figure né la linea dell'orizzonte, oscurata dalle montagne, e l'asse verticale risulta troppo decentrato a destra