L'arrivo del treno della Normandia, Gare Saint-Lazare, conosciuta anche come la stazione ferroviaria di Saint Lazare a Parigi, è un c. 1877 dipinto di Claude Monet. È nella collezione permanente dell'Art Institute of Chicago.
Dopo aver trascorso anni memorabili nell'assolata campagna di Argenteuil, Monet volle immergersi nello scalpitio della vie moderne, nella prospettiva di dedicarsi alla raffigurazione di paesaggi urbani. Stabilitosi nel quartiere di Nouvelle Athènes il pittore fu subito attratto dalla brulicante stazione di Saint-Lazare, ai margini del detto quartiere, la quale con le strade ferrate annesse ridefinì la natura stessa della città di Parigi (oltre che la sua struttura sociale).
Proiettato alla ribalta della modernità, Monet individuò nella stazione di Saint-Lazare un soggetto idoneo per cimentarsi sia con gli aspetti più autentici della realtà urbana che con le sue sperimentazioni pittoriche impressioniste. Una volta ricevuta l'autorizzazione a dipingere in loco Monet subito si precipitò nello scalo ferroviario e realizzò una dozzina di opere: quattro di queste raffigurano l'hall della stazione, mentre altre preferiscono cogliere la rincorsa delle locomotive sbuffanti attraverso i sobborghi parigini.
L'opera coglie una panoramica del parco binari della stazione parigina di Saint-Lazare. Lo spazio architettonico dell'imponente tettoia metallica è rigorosamente geometrico e, con i suoi pannelli di vetro, lascia intravedere il cielo di Parigi. Questa cattedrale della modernità, satura di energie, certamente affascina l'osservatore, che in questo modo ha una testimonianza tangibile dei trionfi dell'evoluzione industriale, vissuta all'epoca come una conquista positiva. Il vero protagonista del dipinto, tuttavia, è la densa cortina di vapore che volteggia verso l'alto, inondando omogeneamente l'hangar ferroviario. Le volute di fumo blu, infatti, rappresentano per Monet il pretesto per riprodurre la sensazione ottica nel modo più fedele possibile e per indagare le problematiche relative alla luce ed al colore. Un fumo che, oltre a debordare e a srotolarsi negli spazi ferroviari rendendoli suggestivamente evanescenti, avvolge anche le persone, che infatti appaiono piccolissime, se non quasi impercettibili. Con le sue pennellate libere, vibranti e vaporose, dunque, Monet riesce a trasmettere l'impressione reale di un frammento di vita di ogni giorno, in piena ottemperanza con la poetica impressionista.